venerdì 25 luglio 2014

Partiti in quarta!



Siamo arrivati con gioia alla conclusione della terza settimana di “CASC VACANCE”, un’estate ragazzi rinforzata dallo scoutismo, che si concluderà il 31 agosto. Dal lunedì al venerdì, mattino e pomeriggio. Conto alla rovescia: 5 settimane. Credo che il conto alla rovescia sia il pensiero di ogni animatore al risveglio… dire che siamo partiti in quarta è un’esagerazione ma in effetti ci siamo buttati in questa attività con uno slancio eccessivo di energia e positività, non conoscendo ancora bene le tempistiche e la reattività dei poveri 10 (numero inversamente proporzionale alla temperatura esterna) animatori.
Riassunto: alla fine della prima settimana ne avevamo uno ricoverato in ospedale, quasi completa perdita di voce degli animatori dei “non scolarizzati”, 2 scomparsi per improvvisi viaggi di lavoro con i parenti, altri 2 fantasmi in rare apparizioni solitamente con in mano un caricabatterie per cellulare (al CASC c’è la corrente, nelle case di qualsiasi abitante di Tshimbulu no). La lamentela più ricorrente era di aver completamente finito gli abiti perché non avevano avuto il tempo di fare il bucato (lavato a mano. al fiume. La mamma passati i 6/7 anni non lava niente qui. Chi fa da se fa per tre. “E fa che n’abies”.)  Tot. Iscritti: 200 bambini. Tot. Animatori sempre presenti: 8, compresi me e Stefano.
Il sabato (pomeriggio, perché al mattino si fa il bucato, finalmente), alla riunione di verifica dei giorni già conclusi e di programmazione della settimana successiva, si è deciso di rivedere un pochino la programmazione… in effetti forse mi ero fatta un po’ troppo guidare dall’esperienza scout e dall’entusiasmo di tanti bambini nuovi e pieni di energia senza calcolare la completa inesperienza di tutto il resto della truppa.
Nessun problema, allungato un po’ i tempi delle attività educative, adeguati i tempi dei giochi per evitare l’esaurimento fisico e mentale, aggiunto un paio di film per dare il tempo di recuperare le forze e via con la seconda settimana, con l’aiuto anche di Chiara che con immensa disponibilità si è subito messa in gioco!
La seconda settimana si è conclusa al meglio con una bella partita di calcio CASC contro OSPEDALE, la domenica allo stadio comunale! Un soddisfacente pareggio lascia le porte aperte alla prossima sfida che sarà tra qualche settimana. E’ stato interessante osservare la partita, con tanto di interruzione per momentanea perdita del pallone in cima ad un albero e successiva liberazione dello stesso grazie ad un agile giocatore-arrampicatore (ovviamente tutto in sicurezza); galline intrepide che attraversano il terreno in zona di attacco; cellulari che suonano e che vengono portati ai giocatori per permettere la risposta; solco trasversale lungo tutto il campo perché comoda via di accesso ad alcune case retrostanti; giocatori con scarpe, a piedi nudi, in calzini, con una scarpa sola; mega invasione di campo della tifoseria al primo goal! Immancabile cerchio rosso infuocato nel cielo a fine partita!
La terza settimana di CASC Vacance è stata purtroppo un po’ fiacca: qualche acciacco dovuto alla partita, un po’ di delusioni scolastiche con l’uscita dei risultati degli esami di stato, un po’ di nebbia tipica della stagione secca, qualche nostro problemino tecnico con generatori e pannelli solari…insomma un po’ di intoppi che hanno rallentato 
involontariamente il ritmo delle attività.
I prossimi due giorni di riposo (ehm, o quanto meno di scollegamento cervello-casc) non potranno che farci bene e ricaricarci al meglio. Certo è che quando noi riusciamo a mostrare il nostro entusiasmo, l’impegno e l’interesse verso quello che facciamo, allora risulta molto più facile coinvolgere gli animatori e i bambini nelle attività…
La stanchezza è tanta e le delusioni non mancano, ma ogni giorno porta sempre qualche piccola cosa positiva: una risata, una parola, un paio di occhi blu, un gesto, come quello di Maman Dudù, la cuoca del centro di malnutrizione, che ogni sera, fuori orario di lavoro, porta un pasto extra, cucinato a casa sua (per i suoi 9 figli) ad un bimbo orfano e malnutrito ricoverato in ospedale.
… e se proprio non è successo niente, un giretto in maternità a fine giornata per conoscere i nuovi nati da una carica di felicità immensa (e qualche immancabile lacrima di commozione).

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