Siamo arrivati con
gioia alla conclusione della terza settimana di “CASC VACANCE”, un’estate
ragazzi rinforzata dallo scoutismo, che si concluderà il 31 agosto. Dal lunedì
al venerdì, mattino e pomeriggio. Conto alla rovescia: 5 settimane. Credo che
il conto alla rovescia sia il pensiero di ogni animatore al risveglio… dire che
siamo partiti in quarta è un’esagerazione ma in effetti ci siamo buttati in
questa attività con uno slancio eccessivo di energia e positività, non
conoscendo ancora bene le tempistiche e la reattività dei poveri 10 (numero
inversamente proporzionale alla temperatura esterna) animatori.
Riassunto: alla fine
della prima settimana ne avevamo uno ricoverato in ospedale, quasi completa
perdita di voce degli animatori dei “non scolarizzati”, 2 scomparsi per
improvvisi viaggi di lavoro con i parenti, altri 2 fantasmi in rare apparizioni
solitamente con in mano un caricabatterie per cellulare (al CASC c’è la
corrente, nelle case di qualsiasi abitante di Tshimbulu no). La lamentela più
ricorrente era di aver completamente finito gli abiti perché non avevano avuto
il tempo di fare il bucato (lavato a mano. al fiume. La mamma passati i 6/7
anni non lava niente qui. Chi fa da se fa per tre. “E fa che n’abies”.) Tot. Iscritti: 200 bambini. Tot. Animatori
sempre presenti: 8, compresi me e Stefano.
Il sabato
(pomeriggio, perché al mattino si fa il bucato, finalmente), alla riunione di
verifica dei giorni già conclusi e di programmazione della settimana successiva,
si è deciso di rivedere un pochino la programmazione… in effetti forse mi ero
fatta un po’ troppo guidare dall’esperienza scout e dall’entusiasmo di tanti
bambini nuovi e pieni di energia senza calcolare la completa inesperienza di
tutto il resto della truppa.
Nessun problema,
allungato un po’ i tempi delle attività educative, adeguati i tempi dei giochi
per evitare l’esaurimento fisico e mentale, aggiunto un paio di film per dare
il tempo di recuperare le forze e via con la seconda settimana, con l’aiuto
anche di Chiara che con immensa disponibilità si è subito messa in gioco!
La seconda settimana
si è conclusa al meglio con una bella partita di calcio CASC contro OSPEDALE,
la domenica allo stadio comunale! Un soddisfacente pareggio lascia le porte
aperte alla prossima sfida che sarà tra qualche settimana. E’ stato
interessante osservare la partita, con tanto di interruzione per momentanea
perdita del pallone in cima ad un albero e successiva liberazione dello stesso
grazie ad un agile giocatore-arrampicatore (ovviamente tutto in sicurezza);
galline intrepide che attraversano il terreno in zona di attacco; cellulari che
suonano e che vengono portati ai giocatori per permettere la risposta; solco
trasversale lungo tutto il campo perché comoda via di accesso ad alcune case
retrostanti; giocatori con scarpe, a piedi nudi, in calzini, con una scarpa
sola; mega invasione di campo della tifoseria al primo goal! Immancabile
cerchio rosso infuocato nel cielo a fine partita!
La terza settimana di
CASC Vacance è stata purtroppo un po’ fiacca: qualche acciacco dovuto alla
partita, un po’ di delusioni scolastiche con l’uscita dei risultati degli esami
di stato, un po’ di nebbia tipica della stagione secca, qualche nostro
problemino tecnico con generatori e pannelli solari…insomma un po’ di intoppi
che hanno rallentato
I prossimi due giorni
di riposo (ehm, o quanto meno di scollegamento cervello-casc) non potranno che
farci bene e ricaricarci al meglio. Certo è che quando noi riusciamo a mostrare
il nostro entusiasmo, l’impegno e l’interesse verso quello che facciamo, allora
risulta molto più facile coinvolgere gli animatori e i bambini nelle attività…
La stanchezza è tanta
e le delusioni non mancano, ma ogni giorno porta sempre qualche piccola cosa
positiva: una risata, una parola, un paio di occhi blu, un gesto, come quello
di Maman Dudù, la cuoca del centro di malnutrizione, che ogni sera, fuori
orario di lavoro, porta un pasto extra, cucinato a casa sua (per i suoi 9
figli) ad un bimbo orfano e malnutrito ricoverato in ospedale.
… e se proprio non è
successo niente, un giretto in maternità a fine giornata per conoscere i nuovi
nati da una carica di felicità immensa (e qualche immancabile lacrima di
commozione).
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