Notizia del giorno: “Les
USA annoncent aujourd'hui envoyer 3.000 soldats en Afrique pour stopper le
virus Ebola"…
Punto primo: perché
gli USA devo sempre fare i grandiosi?!
Punto secondo: 3.000
soldati in Africa?!? La nostra zona sanitaria conta da sola
178.911 abitanti.
Punto terzo: credono
di poter dire “mani in alto o sparo” al virus dell’ebola?!
Al di la di questa notizia
per la quale ammetto di non aver cercato la fonte, la credibilità e neanche
fatto una ricerca bibliografica accurata… mi sento di dire ai miei
amici/parenti/compagni di merende: TRANQUILLI! Qui l’ebola non c’è.
Qui si muore per
anemia, fame, polmonite, parto, peritonite, meningite, gastroenterite…ma alla
base di tutto metterei l’ignoranza e la saccenza.
Vi voglio raccontare
di una bimba, Mputu (Verò per gli amici bianchi), arrivata 45 giorni fa all’ospedale, tutta pelle e ossa
con la ovvia diagnosi di malnutrizione acuta (marasma). In tutto questo tempo
non ha preso un kg, anzi ne ha persi ancora, e le spiegazioni che ci vengono
date dagli infermieri e dai medici sono sempre le stesse “è arrivata in un
stato di malnutrizione troppo elevato”, “aspettiamo che migliori”, “si è tolta
da sola il sondino”, “ha la diarrea”, “vomita”… Finché sabato, mi sono accorta
che l’occhio destro era un po’ offuscato, quasi bianco. Allarmata avverto il
medico, sospettando una complicazione da avitaminosi, come mi suggeriscono tutti
i libri, libretti, libricini sulla malnutrizione che ho letto. L’oftalmologo la
visita e le da della Tetraciclina (cura per la congiuntivite) quando il
protocollo nazionale del Congo per la malnutrizione, specifica chiaramente che in questo caso bisogna prescrivere l’azitromicina.
Mi dimentico sempre che quel protocollo l’abbiamo letto
solo io e Stefano…(“Se vuoi nascondere qualcosa ad un Congolese, mettilo in un
libro” cit.)
Portando la pagina precisa del manuale al medico siamo riusciti a
convincerlo, con non poche parole, a cambiare la terapia. Troppo tardi, il mattino
dopo Verò ha letteralmente la pupilla fuori dall’orbita (tecnicamente
esoftalmo), l’occhio non si può più salvare, si deve rimuovere (aspettiamo l’oculista
da Kananga, sperando che arrivi prima di un’ennesima complicazione). Nel
frattempo anche l’occhio sinistro mostra una xeroftalmia (patina opaca bianca).
Nonostante il medico continui a non ammettere che la causa principale sia la
mancanza di vitamina A, lunedì siamo riusciti a dare a Verò una dose della stessa
(farmaco che per altro riceviamo gratuitamente). Speriamo con tutto il nostro
cuore che per colpa nostra non perda completamente la vista e che inizi a
recuperare un po’ di peso con l’aiuto del nuovo sondino nasogastrico. Oggi
abbiamo somministrato la vitamina A anche a tutti i 24 bambini malnutriti che
abbiamo in carico. Spero che l’exploit di lacrime di rabbia e impotenza che non
sono riuscita a trattenere nell’ufficio del medico e che l’ha seriamente
turbato, possa in qualche modo rendere il suo lavoro più meticoloso.
Buon
ventottesimo compleanno a me.
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