sabato 16 novembre 2013

..il sabato del villaggio...

Sabato mattina. Colazione con calma, pulizia della camera e doccia. In giornate come questa mi sento a casa, mi fa bene occuparmi della risistemazione dei miei spazi! Tanto tempo che non scrivo qualcosa, e non sicuramente perché mancano le cose da dire. L’ultimo periodo è stato intenso, lavorativamente parlando e non. Sono i mesi peggiori per quanto riguarda il problema della malnutrizione, sembra infatti che in questo periodo scarseggi il cibo disponibile, e di conseguenza il centro Moyo è particolarmente affollato. Diversamente dal solito sono tutti piccolini, che complica un po’ l’organizzazione delle attività, ma facilità la comunicazione e la predisposizione a farli diventare tutti un po’ figli nostri. I gemellini sono quelli che regalano più soddisfazioni. Kanku e Mbuy, abbandonati praticamente alla nascita dalla matrigna (la mamma è morta mettendoli al mondo), fanno parte del centro da parecchi mesi. Il padre ha firmato per liberarsene, a casa non li vuole, ed ora che stanno bene si deve trovare una sistemazione per loro. Molto probabilmente andranno a Kananga nell'orfanotrofio delle suore. Sono bellissimi entrambi, se solo si potesse, ce li porteremmo volentieri in Italia, senza dubbio. Comunque, Kanku inizia a camminare, un po’ in ritardo se si considera che ha più di un anno, ma vederlo incerto muovere i suoi primi passetti è davvero una grande emozione. Mbuy invece non riesce ancora a reggersi in piedi, temiamo ci sia qualche problema con il piedino sinistro, non lo appoggia mai e la gambina è rigida. Remy, il medico, ci ha promesso di dargli un’occhiata. E noi lo tampineremo finchè non lo farà davvero! Grandi progetti per Natale, sfruttando la manodopera dei ragazzi del CASC che saranno in vacanza, pensiamo di risistemare l’intera struttura…un po’ di necessarissima pulizia, una riverniciata e la creazione di una stanza per i giochi, da vivere soprattutto in caso di pioggia. Tumba invece se n’è tornato a casa. So che non si dovrebbero fare preferenze, ma lui era davvero il mio “coccolo”! Sono arrivati in quattro, tutti fratelli, tutti malnutriti, ma di un’allegria contagiosa a dir poco. Lui è muto, e decisamente dipendente dagli abbracci. Mi si attaccava alle gambe sorridendo e richiamando l’attenzione finchè non lo prendevo in braccio,e li ci rimaneva fino a che non me ne andavo. Quando se ne vanno rimane il pensiero di quel che si è fatto assieme. Ben poco, forse, ma l’idea di averlo fatto ridere il più possibile, lascia una piccola consolazione.
Al CASC ci sono stati grandi cambiamenti invece, arrivate nuove leve, e partito Costa. Ma questa è una storia lunga. Basti sapere che il nostro rapporto con i ragazzi migliora di giorno in giorno, a forza di chiacchiere serali e partite di pallavolo. Ogni tanto ci viene in mente che da qui ce ne dovremmo andare, e già si fa sentire la tristezza all’idea di non vederli più. Nonostante, ovviamente, siano tutti convinti che ci si rincontrerà quando verranno in Europa.

Sabato di sole. Da qui si sentono le canzoni trasmesse dalla stazione radio, appena fuori casa, e si respira un clima di festa. Solito via vai di donne cariche d’acqua sulla testa (rimane un mistero per noi come facciano a sopportarne il peso), e battito di mani ritmico delle bambine che giocano tra di loro. 
Gran giorno oggi, per sta sera è in programma la pizza in casa Coe!